Il Museo Bailo di Treviso custodisce gelosamente le opere dei due artisti
Il percorso artistico di Arturo Martini inizia proprio nella sua città natale, a Treviso, dapprima in un’oreficeria, poi in una scuola di ceramica e infine nella bottega dello scultore Antonio Carlini. Martini apre il suo primo studio nella Torre del Visdomino in via Cornarotta dal 1909 al 1915, ma, dopo aver stretto una forte amicizia con Gino Rossi, comincia a viaggiare per lavoro. Rossi diventa presto una figura rilevante per la crescita professionale di Martini poiché lo introduce nella cerchia di giovani artisti che espongono periodicamente a Ca’ Pesaro, Venezia. Successivamente i due amici presentano le loro opere a Parigi, al Salon d’Automne, accanto a quelle di Amedeo Modigliani, diventando famosi a livello internazionale.
A Treviso nel Museo Civico Luigi Bailo sono raccolte 136 opere fra terrecotte, gessi, sculture in pietra, bronzi, opere grafiche, pitture e ceramiche del grande maestro trevigiano, ma anche otto dipinti dell’amico Rossi. Il museo trevigiano si colloca come secondo punto di riferimento per lo studio di entrambi gli artisti, dopo il Museo di Ca’ Pesaro.
Inoltre, al Museo Civico di Asolo sono esposti i paesaggi asolani di Gino Rossi, presentati per la prima volta alle mostre di Parigi del 1913. Lo sai che Rossi è stato ricoverato al manicomio di Treviso e lì ha trascorso gli ultimi anni di vita? Oggi l’ex ospedale psichiatrico è sede degli uffici della Provincia e attorno c’è il bellissimo parco Sant’Artemio aperto al pubblico.
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