Se non dovessi tornare di Enrico Camanni vince il 42° Premio Gambrinus Mazzotti

L’honoris Causa è stato assegnato a Telmo Pievani. Introdotto anche un premio in memoria dello chef Adriano Zanotto


Eventi - pubblicata il 20 Novembre 2024


Fonte: ufficio stampa Premio letterario Gambrinus Mazzotti

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La finale si è svolta nella Sala Borsa della Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti e in diretta la Consulta dei Lettori ha votato il proprio libro preferito tra i vincitori delle tre sezioni di gara, “Se non dovessi tornare” di Enrico Camanni (sezione Alpinismo), “Parchi naturali. Storia delle aree protette in Italia” di Luigi Piccioni (sezione Ecologia e paesaggio) e “Galileo Chini. Un artista della ceramica tra la Toscana e l’Europa” di Daniele Galleni (sezione Artigianato di tradizione).

Grande emozione durante il collegamento con la biologa Emanuela Evangelista, autrice di “Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta”, che ha scelto di vivere nella foresta pluviale più grande del mondo, vincitrice del Premio Speciale della Giuria “Ulderico Bernardi”, e nel momento della consegna del Premio “Adriano Zanotto” ad Ernesto Riva, presidente di Unifarco, per la sua opera “Herbarium. Piante medicinali delle Dolomiti. Medicinal Plants of the Dolomites”.

La 42° edizione del Premio letterario Gambrinus Mazzotti*, promosso dall’ Associazione Premio Letterario Giuseppe Mazzotti, con la partecipazione diretta della Regione del Veneto, il sostegno del main partner Intesa Sanpaolo e con la collaborazione e il contributo della Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti, si è conclusa, decretando il Super vincitore. Con 20 voti su 40, espressi in diretta nel corso della cerimonia conclusiva svoltasi oggi sabato 16 novembre nella Sala Borsa della Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti, la Consulta dei Lettori ha assegnato il Super Premio “La Voce dei Lettori”, scegliendo l’opera preferita tra le vincitrici delle tre sezioni di gara: si tratta di “Se non dovessi tornare” di Enrico Camanni (Mondadori, 2024), già selezionato dalla Giuria per la Sezione “Alpinismo”. Il libro è stato preferito a “Parchi naturali. Storia delle aree protette in Italia” di Luigi Piccioni (Il Mulino, 2023), vincitore per la Sezione “Ecologia e paesaggio” (11 voti), e a “Galileo Chini. Un artista della ceramica tra la Toscana e l’Europa” di Daniele Galleni (Edizioni Polistampa, 2023), vincitore per la Sezione “Artigianato di tradizione” (9 voti).

“Se non dovessi tornare” è dedicato alla figura dell’arrampicatore californiano Gary Hemming – idealista, sfrontato e carismatico – che, giunto in Italia nel 1966, guarda il Monte Bianco e freme: è venuto in Europa sull’onda dell’insaziabile fame di vita che da sempre lo incendia, e invece si ritrova un tetto di nuvole sopra la testa. La routine si spezza all’improvviso a metà agosto, quando i giornali danno notizia che due scalatori sono rimasti bloccati sul Petit Dru, la parete più dura del Monte Bianco. Hemming intuisce che i soccorsi rischiano di non raggiungere in tempo i dispersi, e con altri cinque pirati delle rocce decide di salvarli seguendo una via diretta. Sembra una follia, un fallimento annunciato che servirà soltanto a mettere in pericolo altre persone, ma Hemming è cresciuto con un imperativo categorico: aiutare sempre, anche a costo della propria vita, perché la prossima volta “potresti esserci tu lassù, ad aver bisogno che qualcuno venga a soccorrerti”. Quei giorni si riveleranno davvero fatali per Gary, ma in un modo che né lui né i suoi amici o i suoi amori possono immaginare.

A questi riconoscimenti si aggiunge il Premio Speciale della Giuria “Ulderico Bernardi, assegnato a Emanuela Evangelista, autrice di “Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta”, biologa che ha scelto di vivere nella foresta pluviale più grande del mondo.

Il Premio Letterario Gambrinus Mazzotti, autorevole riconoscimento per libri di montagna, alpinismo, esplorazione – viaggi, ecologia e paesaggio, artigianato di tradizione e Finestra sulle Venezie sulla civiltà veneta promosso dall’ Associazione Premio Letterario Giuseppe Mazzotti e dedicato a Giuseppe Mazzotti, straordinario ed eclettico intellettuale trevigiano (scrittore, alpinista, gastronomo, salvatore delle ville venete, per molti anni consigliere del Touring Club Italiano), ha scelto di premiare l’opera per il merito di ricordarci che non esiste una sola Amazzonia. C’è indubbiamente la foresta, ma ci sono anche ambienti con maggiore presenza umana e agricola, ci sono le coltivazioni intensive di soia e gli allevamenti e c’è una moltitudine di persone, che nella foresta vive e che ne vuole preservare la biodiversità perché ha nell’Amazzonia la propria casa. Questo libro ha, inoltre, il merito di ricordare l’opera preziosa che l’autrice da oltre 20 anni realizza in Amazzonia e che ci rammenta che si può viaggiare per conoscere, ma ora è giunto il momento viaggiare per costruire un futuro diverso per il nostro pianeta e per noi tutti.

Qui in Amazzonia si tocca con mano l’interdipendenza che crea la comunità naturale – ha sottolineato l’autrice in un videomessaggio registrato nella propria palafitta nel mezzo della foresta pluviale – e che spesso nei nostri contesti urbani dimentichiamo.

Se quello della proclamazione del Super vincitore è sempre uno dei momenti più attesi dal pubblico ed emozionanti, non meno intenso è stato l’intervento di Telmo Pievani, che all’Università di Padova ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche, ed è stato scelto dal Consiglio Direttivo come destinatario del Premio Honoris Causa perché Su temi attuali, quali il cambiamento climatico e il futuro del pianeta, il suo ruolo è di grande rilevanza. Parlare di scienza significa sensibilizzare, rendere consapevoli delle trasformazioni in atto, quelle che decideranno il futuro. E lo sguardo del filosofo della scienza viaggia anche nel futuro, tracciando mappe dell’umanità alla fine di questo millennio. Una narrazione fantascientifica di un futuro sconvolgente, che nessuno vuole, ma anche monito a ricordare che quel futuro è già iniziato. Questo riconoscimento è l’apprezzamento allo scienziato e il ringraziamento al comunicatore per la condivisione di conoscenze scientifiche che aiutano a costruire la corretta visione del mondo.

Oggi parliamo di nativi climatici – è intervenuto Telmo Pievaniin riferimento alle generazioni più giovani, che vivono in un mondo trasformato dai loro predecessori. Nascendo in un contesto diverso, spero pensino e agiscano in modo differente da noi. Se non facciamo qualcosa ora, consegneremo ai nostri figli un mondo non impossibile, ma nel quale sarà molto difficile adattarsi.

Grande emozione, infine, per la consegna del Premio “Adriano Zanotto”, in memoria dello chef del Parco Gambrinus di San Polo di Piave e tra i fondatori del Premio Letterario Gambrinus Mazzotti, scomparso la scorsa estate, assegnato a Ernesto Riva, farmacista e presidente della bellunese Unifarco per il libro “Herbarium. Piante medicinali delle Dolomiti. Medicinal Plants of the Dolomites” (Antiga Edizioni, 2022). Si tratta, in sostanza, dell’erbario di Riva, la cui composizione ha preso avvio sul finire degli anni Settanta e oggi comprende circa duecento piante medicinali essiccate provenienti dal territorio dolomitico; per ogni pianta è stata inserita un’immagine disegnata essenziale, una breve descrizione, l’esemplare essiccato, più fotografie dell’esemplare in piena vegetazione e la descrizione delle sue potenzialità farmacologiche, in lingua italiana e in lingua inglese, desunte dai testi più accreditati, del presente e del passato. Il Consiglio direttivo dell’Associazione per onorare la memoria di Zanotto, preziosissimo sostenitore del Premio, ha scelto l’opera di Riva perché illustra, con brillante sapienza, un dono “divino” delle nostre terre, che lo chef del Parco Gambrinus ha brillantemente valorizzato in cucina creando piatti ispirati alla più pregiata arte culinaria.

È stata un’edizione particolarmente intensa – ha commentato Angelo Squizzato, presidente del Premio Letterario Gambrinus Mazzotti – nella quale possiamo rintracciare un filo conduttore fondamentale: la conoscenza e la consapevolezza sono alla base di ogni forma di rispetto, dell’ambiente, del nostro passato e del nostro futuro. Anche quest’anno il Premio ha messo in luce opere che stimolano la riflessione critica e credo che il nostro obiettivo di contribuire al dibattito sui grandi temi del presente.

Siamo una banca, ma anche un’Istituzione a servizio dello sviluppo economico, culturale e sociale del territorio. – sottolinea Francesca Nieddu, direttrice regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia Intesa Sanpaolo – Sosteniamo con soddisfazione il Premio Letterario Gambrinus Giuseppe Mazzotti perché ne condividiamo le finalità: valorizzare e far conoscere la storia, le tradizioni e il patrimonio naturale dei territori con grande attenzione agli aspetti di tutela e sostenibilità per il benessere dell’ambiente e delle comunità.

Nel cuore della sua città, nella casa delle imprese una cerimonia che esalta le grandi passioni di Mazzotti. La Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti è orgogliosa di sostenere con un importante contributo, il Premio Letterario Gambrinus Mazzotti, rendendo omaggio a un grande trevigiano, le cui intuizioni visionarie continuano ad arricchire il nostro territorio, ispirando imprese, cultura e turismo. – dichiara il presidente della Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti Mario Pozza – Il nostro sostegno al Premio nasce dal desiderio di valorizzare questa straordinaria eredità, grazie all’impegno dell’Associazione promotrice e guardando al futuro, attraverso il Premio Speciale Camerale dedicato ai giovani nell’ambito del Premio Letterario Gambrinus Mazzotti Giovani.

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