Padova-Treviso-Venezia-Rovigo 04.04.2025 – «Una tassa del 20% sui prodotti europei è destinata a colpire duramente anche l’economia del Veneto. Per noi, il mercato americano vale 7,3 miliardi di euro in export ed è la nostra terza destinazione dopo Germania e Francia. Settori chiave come la meccanica, l’agroalimentare, l’occhialeria e il comparto orafo potrebbero subire un duro colpo. Non possiamo permetterci uno scontro commerciale o reazioni scomposte: serve una risposta forte e unitaria da parte dell’Unione Europea, perché i dazi penalizzano tutti, compresi gli Stati Uniti.
Servono azioni europee unitarie e straordinarie per proteggere la nostra economia e i nostri imprenditori. Il Prosecco, ad esempio, negli USA vale 700 milioni di euro all’anno. Così come, a titolo esemplificativo, ad essere penalizzati potrebbero essere settori quali il legno arredo, moda e calzatura: i dazi rappresentano un danno per le intere filiere.
Le imprese già da tempo stanno diversificando i mercati, rafforzando la loro presenza in Medio Oriente, nei Paesi del Golfo, nel Sud-Est asiatico e in America Latina, oltre che in Europa, a partire dalla Spagna. Dobbiamo lavorare anche al nostro interno, eliminando ogni barriera impropria che frena il mercato per poter essere più competitivi. L’inefficienza è un ostacolo tanto quanto i dazi imposti dall’esterno. Non possiamo ignorare il contesto geopolitico globale: oggi la sfida non viene solo dagli Stati Uniti, ma anche dalla Cina, che potrebbe sfruttare questa tensione per rafforzare la propria posizione nei mercati internazionali. Le imprese italiane ed europee hanno bisogno di certezze, di politiche commerciali forti e di una visione che non sia solo difensiva ma proattiva. Come Confindustria Veneto Est seguiremo costantemente la situazione e continueremo a supportare le imprese per tutelarne al meglio gli interessi». Così Paola Carron, Presidente di Confindustria Veneto Est.