L’università IUAV Design della Moda entra in azienda con il progetto “Ritorno al futuro e Second Skin”.
INTERVISTA AD ALBERTO FRATICELLI
Marketing & Communication Director alla Lotto Sport Italia ha seguito gli studenti nel progetto “Ritorno al futuro e Second Skin”
“E’ bello vedere che gli studenti dello IUAV con cui ho collaborato sono creativi nel loro modo di essere. Sono alternativi nel modo di proporsi ,ciò denota che la creatività è insita nella loro persona e non presentata ad hoc per un progetto. Questo è un aspetto che ho molto apprezzato”.
Come avete vissuto questo work shop nella vostra azienda?
Il Pay off di Lotto “italian sport design” è: ITALIANITA’ a livello internazionale, elemento riconosciuto nel mondo della moda e dell’abbigliamento sportivo, SPORTIVITA’ perché è un elemento di fortissima competizione, l’essere all’interno di questo mercato ci dà un valore aggiunto particolare e DESIGN tecnicità e stile. Noi lavoriamo su questi tre valori. Poter collaborare con lo IUAV e con i giovani è importante. I giovani sono il target del nostro mercato, il target dei giovani è il più eletto. Poterci confrontare con loro per noi è importante. Pertanto c’è stato questo doppio ruolo degli studenti in questa occasione di collaborazione.
Come si sono adattati i ragazzi ai ritmi aziendali?
Siamo partiti dal brief in cui presentiamo i valori delle aziende e dei progetti che stiamo portando avanti. Abbiamo dato delle linee guida che in questo caso sono state molto libere per non frenare la creatività degli studenti, ma abbiamo dato delle indicazioni, altrimenti non ci sarebbe stato il valore aggiunto dell’esperienza dell’azienda. Abbiamo trovato i ragazzi ben preparati. I docenti che hanno esperienze non solo accademiche , ma anche professionali nel campo lavorativo della moda, hanno aiutato molto i ragazzi ad interfacciarsi positivamente con l’azienda. Gli studenti si sono rivelati molto interessati e stimolati dai ritmi aziendali.
Come avete collaborato?
Gli studenti hanno lavorato principalmente all’università con il personale dell’azienda. Noi siamo andati all’università abbiamo portato i materiali, i documenti, i video, i prodotti dell’azienda. Ci siamo sentiti poi nel proseguo del progetto e oggi c’è l’evento conclusivo di presentazione. E’ un progetto che continuerà, ce lo auguriamo ci sono tutte le premesse per continuare.
Ci sono stati problemi burocratici per l’attività del work shop?
Non ho avuto esperienze dirette relativamente ad eventuali problematiche burocratiche. Forse se gli studenti fossero stati in azienda allora i vincoli normativi, assicurativi sarebbero stati più rigorosi.
Come sono i giovani dello IUAV?
Prima di tutto sono giovani positivamente particolari, parliamo di una scuola di design, solo vedendo come sono vestiti dimostrano di essere soggetti attivi e non soggetti neutrali, il design non si vive otto ore in ufficio, ma il design si vive come una passione, è totalizzante. Chi fa una scelta di questo tipo significa che è molto motivato che ha una forte passione che mette subito in pratica.