1. Considerazioni generali

Il Portale “TrevisoSystem” ha pubblicato lo scorso anno nella rubrica “Il Punto” una serie di articoli sull’attrattività del sistema Treviso, ossia sulla capacità e sulle potenzialità del sistema economico – produttivo della provincia di Treviso di attrarre risorse umane ed economico – finanziarie dall’esterno, e particolarmente dall’estero, nonché di valorizzare le risorse interne potenziando il capitale umano e finanziario esistente nella provincia medesima.
Tale ciclo di articoli, collegati tra loro, viene qui unificato in un solo ampio servizio, il quale, aggiornato ed integrato con un’aggiunta più recente, viene ora pubblicato in un’apposita sezione del Portale. Questa nuova pubblicazione funge da strumento di conoscenza e da guida per l’investitore esterno, ma anche per l’operatore ed il professionista, che intenda insediarsi od intraprendere relazioni con l’economia trevigiana. Inoltre, gli elementi di valutazione illustrati possono essere di stimolo per rafforzare ed accrescere le risorse interne.

Ovviamente, è appena il caso di avvertire che nell’attrattività del sistema Treviso si dovrebbero considerare anche i molti aspetti sociali che fanno parte della “qualità della vita”, ma che qui non vengono presi in considerazione in quanto “Treviso System – on -line” è un portale dedicato all’economia. Pure gli aspetti giuridici e normativi non vengono valutati, perché riferibili all’ordinamento italiano (od, al massimo, a quello regionale) e quindi non modificabili a livello locale.

1.1      L’attrattività di un territorio
Innanzi tutto, “l’attrattività si può definire come la capacità di attirare, valorizzare e trattenere risorse e competenze chiave “(1) e si può scomporre nelle sue dimensioni di attrattività oggettiva (o rilevata da idonei indicatori) e di attrattività soggettiva (o percepita da chi osserva il territorio). L’attrattività di un territorio è complementare alla sua competitività, in quanto risorse umane, finanziarie e tecnologiche sono disposte a dirigersi e svilupparsi in un certo territorio se questo è competitivo, cioè se è in grado di prospettare o promettere in futuro adeguati benefici (in termini economici e/o sociali) alle risorse impiegate, più apprezzabilmente rispetto ad altri territori.

Ovviamente, l’attrattività e la competitività sono pure collegate al vantaggio localizzativo, cioè alla capacità di un’ area di perseguire, mantenere ed incrementare un ruolo specifico attraverso un efficiente e creativo sviluppo delle risorse.

Per accrescere attrattività, competitività e vantaggio localizzativo di un territorio, occorrono politiche di sviluppo e di marketing territoriale, che tendono, sotto l’aspetto economico: le prime ad accrescere il valore del prodotto e del reddito aggregato, le seconde a migliorare gli scambi economici, commerciali e relazionali all’interno ed all’esterno del territorio di riferimento.

1.2      Fattori di attrattività territoriale
Attrattività, competitività e vantaggio localizzativo in misura più o meno rilevante sono determinati o favoriti dalla presenza di alcuni fattori e da come questi si combinano tra loro nel territorio di riferimento. Essi si possono raggruppare dal punto di vista economico in due particolari classi:

  • fattori di contesto, inerenti l’ambiente socio – economico locale;
  • fattori di struttura settoriale, che rappresentano comunque un particolare tipo di fattori contestuali, ma che per la loro specificità è opportuno trattarli separatamente.

Qualora tali fattori siano carenti o non creino attrattività particolari interagendo tra loro, bisognerà attivare idonee politiche di sviluppo e di marketing territoriale per rivitalizzarli e renderli più efficaci.

Tra i fattori di contesto, possiamo citare(2):

  • capacità innovativa nei settori hi-tech: brevetti hi-tech/brevetti totali;
  • apertura dell’economia: (export + import)/PIL;
  • densità imprenditoriale: n. imprese/popolazione;
  • densità giovanile: abitanti fra 0 e 14 anni/totale popolazione;
  • consumi pro – capitale: consumo finale interno/popolazione;
  • densità occupazione: n. occupati/superficie territoriale;
  • natalità imprenditoriale: nuove imprese/totale imprese;
  • valore aggiunto pro-capite: valore aggiunto/popolazione;
  • tasso di crescita del valore aggiunto pro-capite: incremento medio del rapporto precedente negli ultimi anni;
  • densità popolazione: popolazione/superficie territoriale;
  • attrazione investimenti: investimenti diretti dall’estero/valore aggiunto;
  • internazionalizzazione: investimenti diretti verso l’estero/valore aggiunto;
  • densità di laureati: n. laureati/popolazione;
  • densità laureati in materie tecnico – scientifiche: n. laureati in queste materie/popolazione;
  • indice di istruzione superiore: n. diplomati scuola superiore/popolazione;
  • disoccupazione giovanile: tasso di disoccupazione della popolazione tra 15 e 24 anni.

Altre indagini sulla qualità della vita nelle diverse province utilizzano  questi ed altri parametri, soprattutto di carattere sociale(3), mentre ai fini delle politiche di internazionalizzazione sono presi in esame pure: l’immigrazione, la qualificazione della manodopera, la dimensione delle imprese che si internazionalizzano o meno, ecc.(4).

I fattori relativi alla struttura settoriale, invece, poggiano sulla specializzazione settoriale di un territorio, la quale crea le condizioni per un più elevato grado di attrattività, in quanto determina la presenza di (5):

  • risorse umane e finanziarie specializzate e selezionate per le attività del settore specialistico;
  • economie di agglomerazione con forti sinergie tra le imprese del settore stesso;
  • soggetti economici pubblici e privati che promuovono all’interno ed all’estero lo sviluppo del settore.

Tale presenza ha il vantaggio peculiare di proporre ed attrarre nuovi investimenti soprattutto collegati o complementari al settore di specializzazione, e quindi di creare le condizioni per ulteriori sviluppi in maniera sinergica e più incisiva.


(1) Vedi Antonio Martelli, “Attrattività di sistema e fattori geografici: riflessioni su un dibattito in corso”, in “L’attrattività del sistema Paese”, a cura di Paola Dubini, Il Sole 24 Ore, Milano, 2006.

(2) I fattori qui riportati sono stati indicati in Paola Dubini, “La valutazione dell’attrattività del Sistema Paese”, saggio contenuto sempre nello stesso volume citato nella nota precedente.

(3) Si consultino, al riguardo, le rilevazioni annuali dei quotidiani economici “Il Sole-24 Ore” e “Italia Oggi”.

(4) Si veda sull’argomento la pubblicazione del FORMEZ e del Dipartimento della Funzione Pubblica dal titolo “L’attrattività dei territori nelle politiche di internazionalizzazione”, 2004.

(5) Su quest’ultimo argomento si veda il saggio “La distribuzione territoriale dei settori” di Elisa Bianchi e Lanfranco Senn, sempre contenuto nella pubblicazione citata alla nota 1.