3.1 LE RISORSE UMANE
I fattori di contesto che contribuiscono all’attrattività territoriale possono distinguersi in fattori relativi alle risorse umane e fattori connessi a quelle economico – finanziarie. Dalle diverse indagini effettuate sull’argomento sono state qui scelte quelle che presentano parametri più semplici e di maggiore comprensione e dispongono di dati più aggiornati. Precisamente, sono stati utilizzati gli indici ritenuti più significativi delle note indagini che i quotidiani economici “Il Sole_24 Ore” ed “Italia Oggi” pubblicano tempestivamente alla fine di ogni anno per tutte le province d’Italia, presentando le relative graduatorie.
La registrazione dell’indice di volta in volta considerato per Treviso ed il suo posizionamento nei confronti delle altre province italiane può fornire spunti di riflessione sulla valutazione del fattore di contesto considerato e sul suo contributo ad alimentare o meno il grado di attrattività del territorio provinciale. Tutto ciò, tenendo conto che, in base all’analisi descritta nei precedenti due paragrafi e con i fattori di contesto e di struttura settoriale ivi indicati, Treviso si è collocata al 16° posto.
Qui iniziamo con i fattori di contesto relativi alle risorse umane analizzate secondo differenti aspetti, comunque limitandoci a quelli che più direttamente interferiscono sull’economia e sul mondo degli affari.
I dati esposti nella tabella riportata sono quelli disponibili alla fine del 2005 e, trattandosi di risultati annuali, evidenziano una situazione non strutturale che può anche modificarsi nei periodi successivi. Comunque, molte grandezze sono collegate agli anni precedenti e pertanto è probabile che, in assenza di interventi e/o di comportamenti diversi, la situazione non muti radicalmente nemmeno per il futuro. Ovviamente, si provvederà, di tanto in tanto, a controlli e ad aggiornamenti successivi.
I primi tre indicatori riguardano l’occupazione e presentano rispettivamente:
Ciò significa che Treviso utilizza più che altrove manodopera immigrata per le proprie esigenze produttive e ciò non è in contrasto con l’occupazione interna, in quanto i tassi di occupazione e di disoccupazione sono soddisfacenti e si ha notizia che recentemente sono ancora migliorati. Qualche ulteriore spazio di perfezionamento, comunque, potrebbe derivare da una più spinta promozione del lavoro giovanile e femminile che potrebbe essere più utilizzato.
Il secondo gruppo di indicatori evidenzia:
Entrambi questi risultati vanno però precisati nel loro significato. Per quanto riguarda il primo, si deve osservare che la nostra provincia, proprio perchè attira molto lavoro straniero, sta espandendo notevolmente la popolazione residente (nonostante il calo naturale degli abitanti di origine locale) e quindi il numero delle imprese si confronta con un più elevato numero di abitanti rispetto ad altri territori. Ma pure va considerato il fatto che la dimensione media delle imprese trevigiane è superiore a quella di molte altre province e pertanto lo sviluppo si manifesta più con la crescita delle unità esistenti che con la nascita di nuove unità. Questo fenomeno è pure in linea con le esigenze di competitività, che dimostrano la necessità di avere un sistema produttivo rafforzato anche dimensionalmente (soprattutto nel manifatturiero ove le economie di scala e la varietà delle competenze devono essere più accentuate).
Per le medesime ragioni anche il secondo indicatore è inferiore alla media delle province, proprio perchè l’aumento di nuove imprese è meno frequente. Invece bisognerebbe intervenire anche drasticamente in favore della nascita di imprese innovative e “high–tech”, lequali, tutto sommato, non sono abbastanza nemmeno a Treviso, in cui tra le nuove attività continuano a prevalere quelle del terziario tradizionale. Proprio in connessione a ciò, nella nostra provincia, come generalmente in ogni territorio italiano, il numero delle cancellazioni rimane elevato, essendo legato alla cessazione di attività che già in partenza risultavano fragili per la loro scarsa competitività e per la frequente assenza di un “business plan” adeguato e razionale.
Il terzo gruppo di indicatori presenta:
Evidentemente nella Marca trevigiana le insolvenze ed i protesti, che rappresentano situazioni di crisi e di difficoltà eccezionale, sono più numerosi che altrove, ma, d’altro canto, la tenuta media del sistema è molto buona, perchè proprio il terzo indicatore rappresenta la situazione dei prestiti bancari riferita a tutto il sistema economico, che, in caso di generalizzate difficoltà, dovrebbe risentirne maggiormente gli effetti. Si può pertanto sintetizzare notando che gli elementi negativi sottesi ai due primi indicatori sono di natura eccezionale e sono compensati dalla situazione positiva presentata dall’ultimo rapporto.
In conclusione, possiamo affermare che i fattori di contesto relativi alle risorse umane della provincia di Treviso presentano complessivamente un soddisfacente grado di attrazione, in quanto:
FATTORI DI CONTESTO RELATIVI ALLE RISORSE UMANE ED AL LORO COMPORTAMENTO ECONOMICO | ||
FATTORE DI CONTESTO | GRADUATORIA | VALORE |
Tasso di occupazione | 1ª Reggio Emilia |
70,8% |
19ª Treviso |
65,7% |
|
Tasso di disoccupazione | 1ª Bologna |
2,7% |
22ª Treviso |
4,1% |
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% Occupati extra_UE | 1ª Treviso |
17,1% |
Imprese registrate per mille abitanti | 1ª Grosseto |
13,96% |
39ª Treviso |
11,11% |
|
Rapporto annuale | 1ª Crotone |
1,69% |
iscrizioni/cancellazioni imprese | 80ª Treviso |
1,08% |
Fallimenti per mille imprese | 1ª Grosseto |
3,33% |
78ª Treviso |
19,23% |
|
Importo medio protesti per abitante | 1ª Belluno |
10,04% |
33ª Treviso |
38,75% |
|
Rapporto sofferenze/impieghi | 1ª Milano e Trento |
1,5% |
per abitante | 5ª Treviso |
1,8% |
Fonte: elaborazione su indicatori pubblicati da “Il Sole_24 Ore” del 18/12/2006 e da “Italia Oggi” del 31/12/2006
3.2 LE RISORSE ECONOMICO – FINANZIARIE
Nel precedente paragrafo si è concluso che le risorse umane della Marca trevigiana presentano complessivamente un soddisfacente grado di attrazione per la buona situazione occupazionale, per una imprenditorialità diffusa, ma di dimensioni mediamente più consistenti nel frammentato sistema nazionale, per l’equilibrata tenuta economica (anche in periodi di ristrutturazione e riconversione) delle imprese e delle famiglie.
Ora si tratta di esaminare la situazione delle risorse economico – finanziarie secondo alcuni principali indicatori desunti sempre dalle indagini annuali dei quotidiani economici “Il Sole-24 Ore” e “Italia Oggi”. I dati relativi vengono presentati nella tabella riportata.
Dai risultati che emergono nella tabella stessa si può constatare che il piazzamento di Treviso nella valore aggiunto pro–capite, che rappresenta la ricchezza prodotta in un anno ed il grado di sviluppo di un territorio, non è molto elevato.
In realtà, è da considerare che il dato è annuale e che negli anni precedenti la nostra provincia occupava posti superiori in graduatoria. Evidentemente, negli ultimi anni le esigenze di ristrutturazione e di riconversione del sistema manifatturiero (predominante a Treviso, come a Vicenza) non hanno permesso il conseguimento di un valore aggiunto superiore, ma la ripresa iniziata nel 2006 e proseguita nel 2007 probabilmente potrà cambiare favorevolmente questi risultati. È da tener presente, inoltre, che sempre Treviso e Vicenza sono le due province più esportatrici del Veneto e tra le prime in Italia. La forte concorrenza dei mercati internazionali, pertanto, non permette il conseguimento di margini molto elevati alle nostre imprese ed allora spesso bisogna sacrificare la produttività (e la redditività) alla competitività. In altri termini, per rimanere competitive e ben posizionate sui mercati esteri, le aziende offrono beni e servizi a prezzi che non consentono un valore aggiunto pari a quello conseguito sui mercati interni. Comunque, bisognerebbe anche verificare la produttività dei fattori lavoro e capitale, che non è compresa tra gli indicatori a disposizione.
Il piazzamento dei depositi bancari è migliore per Treviso e questo fatto denota una buona propensione al risparmio rispetto al reddito percepito. Non è invece disponibile il dato sugli impieghi bancari che vedrebbe Treviso certamente ai primi posti, in quanto è noto il ricorso delle imprese trevigiane a questa forma di finanziamento, e quindi si può dedurre che il risparmio viene tutto impiegato “in loco”, anzi viene assorbito in parte anche quello di altri territori.
Il basso importo medio delle pensioni, trattandosi di normativa nazionale, può essere spiegato dalla situazione particolare di chi le percepisce (con bassi salari e/o con scarsa anzianità di lavoro). Forse proprio per questo motivo Treviso è invece 19ª nella graduatoria dei premi pagati per la polizza vita, proprio in funzione integrativa di una previdenza non soddisfacente.
Nella spesa media per consumi gli abitanti non abbondano molto e ciò, sia in relazione al reddito non elevato, sia per l’alta propensione al risparmio, mentre la variazione annuale dei prezzi al consumo non è molto preoccupante, anzi la situazione è buona rispetto alla maggior parte delle altre province.
Un commento a parte invece merita l’elevato costo delle nuove abitazioni, tra l’altro molto lievitate negli ultimi anni e che collocano Treviso in questo caso agli ultimi posti nella graduatoria nazionale. Questo fenomeno dipende soprattutto dal fatto che l’immigrazione in provincia, come è risultato nei fattori di contesto relativi alle risorse umane presentati nell’articolo precedente, è la prima in Italia (17,1% di occupati extra – comunitari sul totale degli occupati). A questa quota si devono aggiungere gli stranieri comunitari e gli italiani di altre zone d’Italia (soprattutto dal Centro-sud) che vengono a lavorare a Treviso e che quindi devono anche trovare un’abitazione nel territorio. A tale proposito, è pure da sottolineare che l’attività edilizia negli ultimi anni è sempre cresciuta, anche quando gli altri settori sono rimasti stazionari, soddisfacendo così buona parte della nuova domanda, che comunque ha provocato un’inevitabile lievitazione dei prezzi delle abitazioni.
Le nuove prospettive di ripresa dell’economia trevigiana non dovrebbero arrestare questo fenomeno e quindi è probabile che il settore delle costruzioni continui a crescere per l’aumento degli occupati provenienti da fuori provincia e che quindi i prezzi delle abitazioni subiscano ulteriori incrementi. In altri termini, l’attrattività del territorio trevigiano continua a manifestarsi con l’afflusso di lavoratori dall’esterno, che ovviamente fanno pure crescere il numero di residenti e di abitazioni, ma anche gli altri consumi interni.
Non sono disponibili, invece, i dati sui nuovi insediamenti di imprese straniere nella Marca, ma possiamo fare riferimento agli imprenditori attivi ed a quelli stranieri (comunitari ed extracomunitari). Pur non disponendo di una graduatoria provinciale a livello nazionale, i dati evidenziano che gli imprenditori stranieri comunitari sono in provincia di Treviso l’1% di quelli totali (mentre la media nazionale è pari a 0,9%) e quelli extracomunitari rappresentano ben il 3,5% (rispetto ad una media italiana del 2,4%). Ciò significa che Treviso ha una certa forza attrattiva di capitali stranieri rispetto alla media delle province italiane, anche se l’attrazione nei confronti dei lavoratori è molto superiore. Ciò avviene nonostante i fattori economico – finanziari di contesto non siano poi molto rilevanti. Evidentemente sulle decisioni di investire a Treviso influiscono anche altri fattori localizzativi non compresi nella tabella pubblicata, perché non rilevati nelle indagini prese in considerazione. Tra questi, possiamo indicarne soltanto alcuni di tipo qualitativo come, ad esempio: i livelli salariali non eccessivi prevalenti nelle imprese trevigiane, lo spirito collaborativo più frequente tra lavoratore e datore di lavoro,un tessuto di PMI flessibili, ecc..
FATTORI DI CONTESTO RELATIVI ALLE RISORSE ECONOMICO – FINANZIARIE | ||
FATTORE DI CONTESTO | GRADUATORIA | VALORE |
(in euro, escluse percentuali) | ||
Valore aggiunto pro – capite | 1ª Milano |
34.270 |
41ª Treviso |
24.461 |
|
Depositi bancari per abitante | 1ª Milano |
25.689 |
26ª Treviso |
11.952 |
|
Importo medio mensile delle pensioni | 1ª Milano |
911,93 |
45ª Treviso |
653,14 |
|
Premi polizze vita per abitante | 1ª Trieste |
3.103,10 |
19ª Treviso |
1.458,50 |
|
Spesa media mensile per consumi pro – capite | 1ª Bologna |
1.290,19 |
45ª Treviso |
1.063,84 |
|
Variazione annuale dei prezzi al consumo | 1ª Avellino |
1,10% |
21ª Treviso |
1,90% |
|
Costo al mq. di un’abitazione nuova in zona semicentrale | 1ª Caltanisetta |
1.150 |
80ª Treviso |
2.650 |
Fonte: elaborazione su indicatori pubblicati da “Il Sole – 24Ore” del 18/12/2006 e da “Italia Oggi” del 31/12/2006.