Economia - pubblicata il 26 Giugno 2024
Fonte: ufficio stampa SACE
Milano, 25 giugno 2024 – Intelligenza artificiale, nuove tecnologie, transizione ESG, rischi geopolitici e cambiamento climatico. L’export torna a crescere e vive un grande momento di trasformazione tra nuovi rischi e opportunità emergenti.
In questa cornice SACE ha presentato il Doing Export Report 2024 che approfondisce le potenzialità di crescita dell’export italiano e le nuove rotte su cui le imprese devono puntare, contando sulle soluzioni, le connessioni e gli strumenti di conoscenza di SACE. Ma quest’anno c’è una novità: sono state tracciate 9 direttrici lungo le quali le aziende italiane devono strutturare le proprie strategie di crescita per brillare – essere “sparkling” – ed essere un’impresa del futuro.
“Le imprese italiane si trovano a varcare la soglia di una nuova era, dove, per essere competitive, devono ripensarsi e investire, puntando su modelli organizzativi agili e sostenibili e guardando al futuro – ha dichiarato Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE – E per tutto questo, SACE C’È, insieme alle imprese con soluzioni, persone e sedi, in Italia e in tutto il mondo. Il Doing Export Report di SACE è la guida pratica per evolversi, presidiare e intercettare le opportunità per l’export italiano in un contesto internazionale complesso, ma ad alto potenziale per il Made in Italy”.
“Buone notizie per l’export: si torna a crescere. L’Italia si conferma tra i primi esportatori al mondo: 679 miliardi nel 2025 e 4% di crescita nei prossimi due anni. E le opportunità provengono dai mercati GATE dove SACE c’è e che oggi valgono 80 miliardi di euro e potranno valerne 95 al 2027: Messico, Brasile, Colombia, Turchia, Serbia, Egitto, Marocco, Sudafrica, India, Cina, Vietnam, Singapore – ha spiegato Alessandro Terzulli Chief Economist di SACE – Il futuro non è domani, è oggi e le imprese possono sviluppare il proprio potenziale sfruttando l’Intelligenza artificiale e le nuove tecnologie anche nei settori del futuro come la meccanica strumentale applicata all’efficienza, la circolarità applicata ai cicli produttivi e le low carbon technologies che oggi valgono 40 miliardi e potranno valerne 50 al 2025”.
VENETO
Il Veneto, che conta circa 408mila imprese all’attivo di cui 26mila PMI, è la terza regione italiana per export. Il Veneto ha esportato nel 2023 beni per un valore di circa 82 miliardi di euro, pari al 13,1% dell’export complessivo nazionale, con un andamento stabile rispetto all’anno precedente (-0,3%); l’export rappresenta quasi la metà al PIL della regione (45,5%). Nel primo trimestre dell’anno (ultimo dato disponibile), le esportazioni venete hanno registrato una contrazione del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Con un valore di merci esportate pari a 23 miliardi di euro lo scorso anno, Vicenza è la prima provincia per export (28% del totale), seguono a poca distanza le province di Treviso (20%), Verona (19%) e Padova (16%).
In termini di composizione settoriale, la meccanica strumentale – confermata nel 2023 primo settore di export con oltre 16 miliardi di euro di valore esportato – ha visto un significativo aumento delle vendite rispetto all’anno precedente (+8%). La buona performance delle esportazioni di altra manifattura (+1,6%), composte in particolare da strumenti e forniture medico-dentistiche, mobili e gioielli e pietre preziose, e alimentari e bevande (+5,5%), ha in parte bilanciato le flessioni di tessile e abbigliamento (-3,2%) e prodotti in metallo (-8,6%). Tra gennaio e marzo 2024, la domanda estera di altra manifattura (+2,5%) ha registrato una dinamica positiva ancora sulla spinta in particolare di strumenti e forniture mediche e gioielli e pietre preziose, a fronte degli andamenti negativi registrati da meccanica strumentale (-5,3%), tessile e abbigliamento (-9,1%) e prodotti in metallo (-14,8%).
A livello di specializzazioni territoriali, si evidenzia una buona dinamica dell’oreficeria di Vicenza e prosecco di Treviso sia lo scorso anno sia nel primo trimestre del 2024, a fronte di un calo della domanda di occhiali di Belluno e meccanica strumentale di Vicenza a inizio anno, dopo gli incrementi registrati nel 2023. È proseguita la dinamica negativa, invece, per la concia di Vicenza.
Germania, Francia e Stati Uniti si sono confermate le prime tre destinazioni delle esportazioni del Veneto, accogliendone quasi il 35%. L’export verso la Germania è rimasto pressoché stabile (+0,5%), con gli incrementi di meccanica strumentale e alimentari e bevande che hanno in parte controbilanciato le contrazioni di prodotti in metallo e tessile e abbigliamento. In crescita la domanda dalla Francia (+3,7%), sulla spinta in particolare delle vendite di tessile e abbigliamento, meccanica strumentale e altra manifattura. Le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno subìto invece una contrazione del 5,8% causata dai cali di altra manifattura, alimentari e bevande e tessile e abbigliamento. Nel primo trimestre sono stati registrati cali diffusi a tutte le principali geografie di destinazione: Germania (-11,3%), Francia (-3,7%) e Stati Uniti (-6,6%). Tra i mercati meno presidiati, si sono registrati significativi incrementi verso Croazia (+12% nel 2023 e +5,1% nel primo trimestre 2024), Emirati Arabi Uniti (+3,6% e +12,6%), Messico (+15,6% e +2%), Arabia Saudita (+17,0% + 16,3%) e Serbia (+9% e +6,5%).
SACE IN VENETO
SACE è impegnata al fianco di 4800 imprese, soprattutto PMI, di questo territorio tra sostegno a investimenti in sostenibilità, innovazione e crescita e supporto alle attività di export e internazionalizzazione. Tra il 2023 e i primi mesi del 2024, SACE ha sostenuto progetti delle aziende venete per un totale di 3,5 miliardi di euro.
SACE è presente in Veneto con gli uffici di Venezia e Verona.